mercoledì 24 aprile 2013

COMMENSALI di Paolo Secondini

                              
«Mangiare con voi è un vero tormento, un qualcosa di insopportabile. A chiunque fareste passare l’appetito o venire il voltastomaco. Perfino un branco di cani famelici trangugerebbe il cibo in modo sicuramente più decente.»
«Mboum unfan vulf mank kom… unl…»
«Mugugni! Solo mugugni!... Le vostre luride gole non sanno emettere altro. Siete bestie! Non si può conversare con voi. Vedervi divorare quel pasto sarebbe meno disgustoso se foste capaci di un qualche discorso.»
«Monk ounar mbuen felm… gnoral mord volan…»
«Macché! Non si capisce un bel niente!… Vi sbrodolate senza ritegno, vi imbrattate le mani, il viso, i capelli e i vestiti di sangue... Che spreco! La parte migliore sciupata. Non siete per nulla raffinati, né buongustai. Pensate soltanto a riempire più che potete gli stomaci immondi.»
«Womb kunf olak sint lumak detel on…»
«Abbiate almeno la decenza di chiudere la bocca quando masticate. Pezzi di fegato e cervello schizzano fuori tra i denti e cadono sul desco, macchiando la bianca tovaglia di Fiandra tutta ricami e merletti.»
«Verm lon okal sener… tuon offl…»
«Ma già! Cos’altro c’è da aspettarsi da voi, putridi zombie?»
«Kuom unt?»
«Prendete esempio da noi, dalla nostra indiscussa squisitezza. Osservate, elegante e compìto, il nostro onorevole pari, il conte Dracula, con quanta impareggiabile grazia sorseggia la sua coppa di sangue.»


3 commenti:

  1. Il pasto immondo degli zombie messo a confronto con quello raffinato di Dracula. Ma si sa: il famigerato conte di Transilvania aveva (ha?) sangue blu nelle vene, sangue aristocratico, e si dice che apprezzasse (apprezzi?) quello rossissimo delle giovani vergini. Mentre gli zombie son gente comune. Chiunque può diventare (ahimè)un morto vivente, qualora dovesse essere vittima di quell'orrendo contagio che sempre minaccia l'umanità. Lo zombie (in genere) è un buzzurro per natura, quindi non ci si può aspettare niente di buono da lui, soprattutto quando si mette a tavola, la quale poi di solito è un vicolo puzzolente della città devastata.
    Divertente raccontino, scritto in modo asciutto ed efficace.

    Giuseppe Novellino

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  2. Sì, bello, umoristico e nero, alla Romero, con finale prelibato

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  3. Ringrazio Giuseppe e l'anonimo dei lusinghieri commenti.

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