«Ecco – maledizione! –, non riesco a capire
perché ogni volta dobbiate gridare o ribellarvi o implorare o maledire (perfino
insultare e sputare), quando sono sul punto di svolgere il mio lavoro… Mi
vedete voi ribellarmi, o mi sentite gridare, implorare, maledire e altro
ancora, allorché siete intenti alle vostre occupazioni? Svolgete quanto dovete
nel modo più attento, più silenzioso, più concentrato possibile (ed è più che
normale, prima che io giunga da voi). Ma se mi accingo alla mia attività, ecco
che accade quanto dicevo: sbraitate, urlate, vi agitate come forsennati (è raro
che qualcuno di voi assista – finché gli è possibile – al mio lavoro, senza dire
una sola parola). Quasi mai, infatti, ottengo rispetto né comprensione da parte
vostra. Non che io li pretenda, per carità! Ma detto sinceramente, mi dà sui
nervi quel vostro modo di fare, del tutto irriverente e molesto a uno che
lavora. Vorrei vi metteste nei miei panni!» disse il killer… poi premette,
impassibile, il grilletto della pistola.
Nessun commento:
Posta un commento