mercoledì 17 luglio 2013

FRANCESCA di Massimo Licari


Purtroppo questo sarà l’ultimo mio contributo a questo meraviglioso blog dedicato alla letteratura fantastica. A meno che non riesca a stabilire una comunicazione con qualcuno di voi…
Non so se sia conveniente, perché potrebbe causarvi qualche conseguenza: vi trovereste a dover cambiare mestiere e da scrittori divenire medium.
No, meglio di no. Anche perché mi ritroverei con grandi responsabilità per le quali probabilmente non sarei all’altezza: dare numeri del Lotto, mettervi in guardia su quella faccenda che vi tormenta, o, per chi soffre di manie di grandezza, spiegarvi chi è l’assassino, in modo che possiate anche voi aiutare la polizia, come quella Allison diventata famosa in TV.
Prometto, comunque, che continuerò a seguirvi, anche se non potrò più commentare i vostri contributi (non che l’abbia fatto spesso, in realtà).
Questa è davvero l’ultima avventura che mi posso permettere, ma finire in bellezza è sempre stato il mio sogno.
E questa volta ho preparato proprio tutto per chiudere alla grande: due belle pastiglie blu, profumo costoso e carta di credito oro.
Perché Francesca ti regala emozioni indescrivibili, ma ti chiede in cambio il meglio.
La tenevo d’occhio già da un po' di giorni, praticamente dal mio arrivo qui ad Alassio.
Ogni sua apparizione al pub è sempre preceduta dal suo profumo. Qualcuno dice che è Chanel 5, ma io non me ne intendo così tanto.
Quando quella sublime fragranza si insinua tra i tavolini e il bancone, le voci dei maschi che frequentano il pub si abbassano di volume.
Parlare di calcio o di donne in sua presenza è da tutti considerata un’eresia, al pari di una bestemmia pronunciata ad alta voce davanti al vescovo della città vicina.
Ogni sera con un uomo diverso, e con una costante alternanza: una sera con un suo coetaneo e la sera dopo con un uomo molto più vecchio di lei.
Strani gusti la Francesca.
Tutti sanno che è lei a scegliere chi potrà tenerle compagnia. I pochi che hanno provato a prendere l’iniziativa sono stati stroncati in modo così plateale che non osano più nemmeno affacciarsi al pub.
Io sono stato fortunato, perché Mario, il barman, mi ha spiegato tutto, anche se la gran parte delle cose che riguarda Francesca è avvolta nel mistero.
Nessuno l’ha mai incrociata di giorno, e nessuno sa nemmeno dove prende alloggio.
Di lei si sa solo che ogni anno passa ad Alassio i tre mesi estivi.
I pochi avventori del pub che hanno residenza in paese possono solo sospirare al suo arrivo. Si dice che se non sei un villeggiante non si avvicini a meno di un metro, e, chissà come, lei sa sempre se sei un paesano o se vieni dalla città.
L’avevo osservata a lungo, estasiato dalla sua bellezza nordica.
Bionda, occhi blu e carnagione chiara. Forse sui venticinque, magari trent’anni, ma non di più.
Quel seno prorompente, che sta su senza reggiseno. E quel sedere da favola, che spesso generosamente lascia intravedere indossando pantaloncini di cotone sottile.
Avevo imparato a sospirare anch’io quando con movimenti sinuosi e aggraziati si avvicinava al bancone per bere il suo Spritz.
Fino a ieri sera, quando mi si è avvicinata e ha sussurrato:
“Vuoi offrirmi da bere?”
Dopo il terzo Spritz mi ha detto che se ne andava via.
“Se vuoi, puoi stare con me questa sera. Ricordati però che non potrai più dimenticarmi”.
Non so che cosa avreste pensavo voi, io l’ho intesa come la promessa di qualcosa di così estasiante da non poterla più scordare per il resto dei miei giorni.
Ho pensato che in fondo si vive una sola volta, e che raccontare questa avventura al bar avrebbe migliorato la mia popolarità. Così l’ho presa sotto braccio e sono uscito con lei nella notte di Alassio.
Dopo aver girato per diversi locali della Riviera e aver svuotato metà del mio conto corrente, mi ha portato in un Hotel dell’entroterra.
Ragazzi, è stata una notte da delirio.
Se questo fosse un blog dedicato alla letteratura erotica, vi potrei narrare alcune cose, ma così non è e dovete accontentarvi della mia parola.
Questa mattina, dopo aver aperto gli occhi, mi faceva male un po' dappertutto.
Ci credo: dopo le cose che mi ha fatto e che le ho fatto io, non potevo aspettarmi qualcosa di diverso.
Quando mi sono guardato allo specchio sono trasalito.
Chi mi fissava dall’altra parte non era la faccia a cui ero abituato, ma sembrava quella di mio padre. Quando era ormai invecchiato.
Ho osservato con attenzione il mio viso e il resto del mio corpo, e mi sono reso conto che, quando Mario diceva che quella prosciuga gli uomini, non parlava solo del conto corrente.
Ho capito anche perché una sera sta con uno della sua età e la sera dopo con un vecchio.
Lei mi ha sorriso, come se non fosse cambiato nulla, completamente nuda dal letto che fino a poco fa è stato teatro del nostro incontro.
“Se vuoi, questa sera posso cercarmi un altro compagno” mi ha detto.
Ammetto di averci pensato.
Ma poi mi sono detto: ormai che cosa potrei fare? Andare in pensione?
E così ho deciso di trascorrere questa serata con lei.
So che non ci sarà un’altra alba per me. E che senza pillole blu non potrei reggere al prossimo incontro.
Ma non posso rinunciare a un’altra serata con lei.
Mi farà morire, e non solo in senso figurato.
Aveva ragione lei: non potrò mai più dimenticarla.
Ora è tempo di andare. L’ultima spruzzata di profumo, le pillole in tasca e la Visa nel portafogli.
Ragazzi, ricordatevi di me, ogni tanto.
E se riuscirò a intrufolarmi in qualche vostro sogno, vi racconterò com’è andata a finire.


3 commenti:

  1. Veramente un bel racconto, Massimo. Avvincente, pieno di suspense, ben scritto.

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  2. Un racconto piccante e avvincente, anche per la sua originale impostazione. Chi scrive porta tutti quanti noi lettori, e il blog stesso, nella finzione. Ben scritto e coinvolgente. Bravo!

    Giuseppe Novellino

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  3. Un racconto insolito e seducente, come la protagonista del racconto.
    Scritto in maniera a mio avviso brillante. Mi ha decisamente preso.
    Bravo.

    Antonio Ognibene

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