giovedì 26 settembre 2013

TRIANGOLI di Giuseppe C. Budetta

Explorer VII rilevò salienti aspetti del pianeta T. Le foto pervenute in redazione permisero di appurare ciò. Le nubi non essere rigonfie sfere, le montagne non coni, le costiere non cerchi. Arcipelaghi, isole e continenti avevano forma omologa, prive di fratture, abissi e pericolose forre. La natura sul pianeta T era tutta spigolosa e multicolore, secondo poche, basilari regole morfometriche. Su T, ci sarebbe uno stretto rapporto tra gli aspetti della natura e la geometria frattale, per cui cose animate ed inanimate sarebbero auto similari, in rapporti costanti, esprimibili con numeri reali.
Tranne la sfericità dell’astro su T, tutto sarebbe triangolare. A detta, ci sarebbero due oceani e tre continenti. Gli oceani sarebbero l’Atlantico ed il Pacifico e non il Pacifico, Atlantico e l’Indiano come qui. Il primo avrebbe per base maggiore la riviera africana e per apice l’istmo tra le due Americhe. Il Pacifico avrebbe per base l’Eurasia, tra la punta siberiana e quella indocinese con vertice tra le Americhe, dalla parte opposta all’Atlantico. I tre continenti sarebbero l’africano con base rivolta all’eurasica punta. L’Eurasia sarebbe divisa da una bisettrice in due parti: la occidentale detta Europa e l’orientale, per intero cinese – siberiana - indocinese. L’americano continente sarebbe costituito da due piastre continentali con la forma di triangoli ottusangoli, uniti ai vertici apicali lungo lo stretto di Panama.
Ci sarebbero isole come l’Australia, il Madagascar e, nell’emisfero settentrionale la Groenlandia; di triangolare forma, l’unica nella planetaria geografia. Penisole, golfi, insenature ed arcipelaghi sarebbero rigidamente triforcuti. Dei poli, il nord sarebbe isoscele, scaleno il sud.
Monti e colline sarebbero per lo più triangoli scaleni, differenti per altezza ed ampiezza di base. In inverno, i vertici più elevati diverrebbero bianchi per la neve. Ammassi nuvolosi si aggregherebbero in ottusangoli od acutangoli lattescenti, nell’azzurrità plananti. Idem per rocce, pietre, scogli e scaglie del mare mosso. Le pianure sarebbero triangoli a simmetria assiale con base sulla linea costiera e punta incuneata tra contrapposte catene montagnose. I laghi azzurri, vari per tonalità ed estensione, rientrerebbero nei parametri dell’unico insieme euclideo come la flora con alberi e fiori di morfologia standard a tre spigoli. Tra la flora, i pini avrebbero una rigida configurazione conica, ma con differente altezza tra albero ed albero. I vegetali non avrebbero tronco, o gambo, o stelo e starebbero fissi a terra, come incollati per la base. Alberi triangolari e verdi sarebbero diversi per obliquità di lato, altezza e tonalità. Ci sarebbero verdi boschi iridescenti, fatti di una variopinta flora a forma di equilateri, d’isosceli, di scaleni, di rettangoli, acutangoli ed ottusangoli. Nell’autunno inoltrato, l’area totale di molti alberi si scolorirebbe ingiallendo, o si riempirebbe di colori accesi. I variopinti fiori avrebbero petali triangolari, differenti in obliquità e foggia. Avrebbero ad isoscele il gambo sghembo con apice infisso a terra. I funghi sarebbero ottusangoli scaleni. Velenosi sarebbero gli equilateri.
La fauna di pesci, rettili, anfibi, uccelli e di mammiferi inutile dirlo, sarebbe triangolare. Gli uccelli in volo sembrerebbero aquiloni colorati. Alcuni pesci nuoterebbero con asse perpendicolare al fondo marino, altri in orizzontale come mantidi. I rettili sarebbero isosceli oblunghi e striscerebbero per una della duplice superficie. I cetacei nuoterebbero in orizzontale come sulla Terra. La vita sub microscopica avrebbe in toto tricuspidale aspetto: batteri, protozoi ciliati ed infusori, miceti e saccaromiceti, virus virulenti e cellule degli organismi superiori. Tutto su T darebbe 180° per somma dei tre angoli interni; l’area risponderebbe alla formula generale della base per altezza e prodotto diviso due.
In campo umano, ci sarebbero due razze: gli acutangoli e gli ottusangoli. In questi due grandi insiemi della euclidea geometria, si distinguerebbero popoli rettangolari, equilateri, isosceli e scaleni. Nel vertice A, avrebbero bocca per il transito d’alimenti ed aria. In B, ci sarebbe deflusso dell’urina e dello sperma se maschi o solo urina, se femmine. L’accoppiamento sessuale avverrebbe per contatto dei due vertici B, il maschile e l’omologo femminile. In prossimità dell’angolo B, ci sarebbe nelle femmine la zona uterina. Il vertice C sarebbe il culo e servirebbe all’uopo per cacare.
Il dialogo tra triangoli umani avverrebbe illuminando l’angolo buccale apicale. Luci di diversa durata e intensità di voxel comporrebbero parole e frasi. L’intervallo tra emissioni luminose corrisponderebbe a pause di silenzio. Su T, l’insieme dei triangoli equilateri deterrebbe l’effettivo potere in base alle leggi della similitudine geometrica. I matrimoni avverrebbero tra simili individui: equilateri con equilateri, isosceli con isosceli e scaleni con scaleni.
Ammesse le coppie di differente altezza, ma dello stesso insieme. Le più stabili sarebbero coppie di triangoli rettangoli con eguale ipotenusa, sottomessi alla relativa legge pitagorica. Le coppie a simmetria assiale, o centrale sarebbero anche compatibili.
I matrimoni riusciti sarebbero tra equilateri ad angoli congruenti, a due a due proporzionali o simili con lati proporzionali ed opposti ad angoli isometrici, oppure con angoli isometrici opposti a lati proporzionali. Essendoci la democrazia, ammessa sarebbe la copula tra triangoli dissimili: equilateri e scaleni, isosceli ed equilateri, scaleni e isosceli. Questi tipi di accoppiamento sarebbero sterili in base alle leggi geometriche che su T condizionerebbero la genetica. Su T, divorzi e separazioni sarebbero numerosi tra coppie isoscele e scalene; le più stabili quelle tra equilateri, pur se differenti in area, perimetro ed altezza.
In particolare, gli equilateri rettangolari avrebbero mente quadrata, adatta per gli studi economici, la statistica e la matematica. Gl’isosceli con spiccata altezza sarebbero atleti, ottimi nuotatori e acrobati. Gli scaleni sarebbero temuti perché artisti, imprevedibili e creativi.
I geni avrebbero bisettrici perpendicolari con rette secanti di lunghezza tra 5,2 e 5,3.
I parlamentari di T eletti secondo la legge di Carnot, nell’emanare leggi, osserverebbero le regole fissate nei teoremi del coseno, della bisettrice semplice e della bisettrice all’angolo esterno a parallele rette. I popoli di T adorerebbero un Dio uno e trino, simboleggiato nella perfezione della equilatera triangolarità: al vertice ci sarebbe il Padre, alla base di destra il Figlio ed a sinistra dell’euclideo spazio lo Spirito Santo. Amen.
Il quoziente intellettivo QI dei triangoli umanoidi sarebbe collegato alla morfometria e si otterrebbe moltiplicando l’altezza per la distanza della base dal baricentro diviso tre, numero perfetto. Si otterrebbe un range oscillante tra 8 e 9. Negli animali domestici, sarebbe possibile ricavare il QI con la stessa formula. Le scimmie avrebbero un Q.I. tra 5 e 6. Il triangolo elefante avrebbe Q.I. tra 7 e 8, l’equino tra 4 e 5. Nessuna specie per fortuna eguaglierebbe l’umano QI.
Gli esseri animati si sposterebbero lungo la loro base, strisciando su strette docciature. Queste strisce su cui deambulare sarebbero state tracciate per terra, poi con il progresso sarebbero stati allestiti sottili binari tra loro intrecciati e intersecati. Un umano di T avrebbe detto: è stato come mettere le scarpe. Per evitare che i continenti si riempissero di binari, si sarebbe stabilito che il percosso debba avvenire solo in determinate aree. Le rimanenti sarebbero state riservate a zona verde. Uomini, cani, gatti, cavalli e selvaggina si sposterebbero, scivolando con la rispettiva base lineare sui binari. Se uno esce fuori, cade di lato, o s’incrina su un angolo, muore frantumandosi. In verità, alcuni auspicavano da tempo lo sfondamento del rigido spazio euclideo. Pur sperandoci tanto, nessuno era riuscito ad infrangerlo.
Da un punto di vista evolutivo, i triangoli deriverebbero da rettangoli, o quadrati per suddivisione lungo le diagonali. Secondo altre teorie matematiche, i triangoli si sarebbero evoluti dalla quadruplice frantumazione di rombi irregolari. Altri sarebbero del parere che derivino, o da divisioni multiple di poligoni regolari o viceversa, per riduzione graduale della lateralità degli stessi poligoni regolari. La tesi più accreditata – confortata dal rinvenimento di fossili del Triassico - li vorrebbe derivati da quadrilateri trapezoidi con angoli adiacenti supplementari per incremento progressivo dell’altezza e riduzione della minore base. In epoche ancestrali, la geometria prevalente su T sarebbe stata dunque la trapezoidale, accresciutasi gradualmente fino a trasformarsi nella definitiva triangolare. Ciò sarebbe avvenuto anche per flora, fauna, microbi e virus. Tant’é.
Terrestri economisti affermano che questo tipo di evoluzione sia erronea ed alla fin fine dannosa. Sostengono che non c’è bisogno d’incapsulare gli umani nei rigidi schemi della geometria euclidea. Basta conferire il potere economico, politico e sociale a pochi predestinati. Basta rendere l’economia ferrea e retta da leggi indeformabili come veri binari. In questo modo, gl’individui vivono secondo schemi pre-determinati, illudendosi di essere liberi, unici e felici, o quasi.


2 commenti:

  1. Un complesso ma certamente originale racconto di Giuseppe Budetta. Scrittura particolarmente elaborata.

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  2. Racconto gradevolissimo. Sono un appassionato della fantascienza a base di paradossi temporali.

    Danilo Concas

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