Explorer
VII rilevò salienti aspetti del pianeta T. Le foto pervenute in
redazione permisero di appurare ciò. Le nubi non essere rigonfie
sfere, le montagne non coni, le costiere non cerchi. Arcipelaghi,
isole e continenti avevano forma omologa, prive di fratture, abissi
e pericolose forre. La natura sul pianeta T era tutta spigolosa e
multicolore, secondo poche, basilari regole morfometriche. Su T, ci
sarebbe uno stretto rapporto tra gli aspetti della natura e la
geometria frattale, per cui cose animate ed inanimate sarebbero auto
similari, in rapporti costanti, esprimibili con numeri reali.
Tranne la sfericità
dell’astro su T, tutto sarebbe triangolare. A detta, ci sarebbero
due oceani e tre continenti. Gli oceani sarebbero l’Atlantico ed il
Pacifico e non il Pacifico, Atlantico e l’Indiano come qui. Il
primo avrebbe per base maggiore la riviera africana e per apice
l’istmo tra le due Americhe. Il Pacifico avrebbe per base
l’Eurasia, tra la punta siberiana e quella indocinese con vertice
tra le Americhe, dalla parte opposta all’Atlantico. I tre
continenti sarebbero l’africano con base rivolta all’eurasica
punta. L’Eurasia sarebbe divisa da una bisettrice in due parti: la
occidentale detta Europa e l’orientale, per intero cinese –
siberiana - indocinese. L’americano continente sarebbe costituito
da due piastre continentali con la forma di triangoli ottusangoli,
uniti ai vertici apicali lungo lo stretto di Panama.
Ci sarebbero isole
come l’Australia, il Madagascar e, nell’emisfero settentrionale
la Groenlandia; di triangolare forma, l’unica nella planetaria
geografia. Penisole, golfi, insenature ed arcipelaghi sarebbero
rigidamente triforcuti. Dei poli, il nord sarebbe isoscele, scaleno
il sud.
Monti e colline
sarebbero per lo più triangoli scaleni, differenti per altezza ed
ampiezza di base. In inverno, i vertici più elevati diverrebbero
bianchi per la neve. Ammassi nuvolosi si aggregherebbero in
ottusangoli od acutangoli lattescenti, nell’azzurrità plananti.
Idem per rocce, pietre, scogli e scaglie del mare mosso. Le pianure
sarebbero triangoli a simmetria assiale con base sulla linea costiera
e punta incuneata tra contrapposte catene montagnose. I laghi
azzurri, vari per tonalità ed estensione, rientrerebbero nei
parametri dell’unico insieme euclideo come la flora con alberi e
fiori di morfologia standard a tre spigoli. Tra la flora, i pini
avrebbero una rigida configurazione conica, ma con differente altezza
tra albero ed albero. I vegetali non avrebbero tronco, o gambo, o
stelo e starebbero fissi a terra, come incollati per la base. Alberi
triangolari e verdi sarebbero diversi per obliquità di lato, altezza
e tonalità. Ci sarebbero verdi boschi iridescenti, fatti di una
variopinta flora a forma di equilateri, d’isosceli, di scaleni, di
rettangoli, acutangoli ed ottusangoli. Nell’autunno inoltrato,
l’area totale di molti alberi si scolorirebbe ingiallendo, o si
riempirebbe di colori accesi. I variopinti fiori avrebbero petali
triangolari, differenti in obliquità e foggia. Avrebbero ad isoscele
il gambo sghembo con apice infisso a terra. I funghi sarebbero
ottusangoli scaleni. Velenosi sarebbero gli equilateri.
La fauna di pesci,
rettili, anfibi, uccelli e di mammiferi inutile dirlo, sarebbe
triangolare. Gli uccelli in volo sembrerebbero aquiloni colorati.
Alcuni pesci nuoterebbero con asse perpendicolare al fondo marino,
altri in orizzontale come mantidi. I rettili sarebbero isosceli
oblunghi e striscerebbero per una della duplice superficie. I cetacei
nuoterebbero in orizzontale come sulla Terra. La vita sub
microscopica avrebbe in toto tricuspidale aspetto: batteri, protozoi
ciliati ed infusori, miceti e saccaromiceti, virus virulenti e
cellule degli organismi superiori. Tutto su T darebbe 180° per somma
dei tre angoli interni; l’area risponderebbe alla formula generale
della base per altezza e prodotto diviso due.
In campo umano, ci
sarebbero due razze: gli acutangoli e gli ottusangoli. In questi due
grandi insiemi della euclidea geometria, si distinguerebbero popoli
rettangolari, equilateri, isosceli e scaleni. Nel vertice A,
avrebbero bocca per il transito d’alimenti ed aria. In B, ci
sarebbe deflusso dell’urina e dello sperma se maschi o solo urina,
se femmine. L’accoppiamento sessuale avverrebbe per contatto dei
due vertici B, il maschile e l’omologo femminile. In prossimità
dell’angolo B, ci sarebbe nelle femmine la zona uterina. Il
vertice C sarebbe il culo e servirebbe all’uopo per cacare.
Il dialogo tra
triangoli umani avverrebbe illuminando l’angolo buccale apicale.
Luci di diversa durata e intensità di voxel comporrebbero parole e
frasi. L’intervallo tra emissioni luminose corrisponderebbe a pause
di silenzio. Su T, l’insieme dei triangoli equilateri deterrebbe
l’effettivo potere in base alle leggi della similitudine
geometrica. I matrimoni avverrebbero tra simili individui: equilateri
con equilateri, isosceli con isosceli e scaleni con scaleni.
Ammesse le coppie di
differente altezza, ma dello stesso insieme. Le più stabili
sarebbero coppie di triangoli rettangoli con eguale ipotenusa,
sottomessi alla relativa legge pitagorica. Le coppie a simmetria
assiale, o centrale sarebbero anche compatibili.
I matrimoni riusciti
sarebbero tra equilateri ad angoli congruenti, a due a due
proporzionali o simili con lati proporzionali ed opposti ad angoli
isometrici, oppure con angoli isometrici opposti a lati
proporzionali. Essendoci la democrazia, ammessa sarebbe la copula tra
triangoli dissimili: equilateri e scaleni, isosceli ed equilateri,
scaleni e isosceli. Questi tipi di accoppiamento sarebbero sterili in
base alle leggi geometriche che su T condizionerebbero la genetica.
Su T, divorzi e separazioni sarebbero numerosi tra coppie isoscele e
scalene; le più stabili quelle tra equilateri, pur se differenti in
area, perimetro ed altezza.
In particolare, gli
equilateri rettangolari avrebbero mente quadrata, adatta per gli
studi economici, la statistica e la matematica. Gl’isosceli con
spiccata altezza sarebbero atleti, ottimi nuotatori e acrobati. Gli
scaleni sarebbero temuti perché artisti, imprevedibili e creativi.
I geni avrebbero
bisettrici perpendicolari con rette secanti di lunghezza tra 5,2 e
5,3.
I parlamentari di T eletti secondo la legge di Carnot, nell’emanare leggi, osserverebbero le regole fissate nei teoremi del coseno, della bisettrice semplice e della bisettrice all’angolo esterno a parallele rette. I popoli di T adorerebbero un Dio uno e trino, simboleggiato nella perfezione della equilatera triangolarità: al vertice ci sarebbe il Padre, alla base di destra il Figlio ed a sinistra dell’euclideo spazio lo Spirito Santo. Amen.
I parlamentari di T eletti secondo la legge di Carnot, nell’emanare leggi, osserverebbero le regole fissate nei teoremi del coseno, della bisettrice semplice e della bisettrice all’angolo esterno a parallele rette. I popoli di T adorerebbero un Dio uno e trino, simboleggiato nella perfezione della equilatera triangolarità: al vertice ci sarebbe il Padre, alla base di destra il Figlio ed a sinistra dell’euclideo spazio lo Spirito Santo. Amen.
Il quoziente
intellettivo QI dei triangoli umanoidi sarebbe collegato alla
morfometria e si otterrebbe moltiplicando l’altezza per la distanza
della base dal baricentro diviso tre, numero perfetto. Si otterrebbe
un range oscillante tra 8 e 9. Negli animali domestici,
sarebbe possibile ricavare il QI con la stessa formula. Le scimmie
avrebbero un Q.I. tra 5 e 6. Il triangolo elefante avrebbe Q.I. tra 7
e 8, l’equino tra 4 e 5. Nessuna specie per fortuna eguaglierebbe
l’umano QI.
Gli esseri animati si
sposterebbero lungo la loro base, strisciando su strette docciature.
Queste strisce su cui deambulare sarebbero state tracciate per terra,
poi con il progresso sarebbero stati allestiti sottili binari tra
loro intrecciati e intersecati. Un umano di T avrebbe detto: è
stato come mettere le scarpe. Per evitare che i continenti si
riempissero di binari, si sarebbe stabilito che il percosso debba
avvenire solo in determinate aree. Le rimanenti sarebbero state
riservate a zona verde. Uomini, cani, gatti, cavalli e selvaggina si
sposterebbero, scivolando con la rispettiva base lineare sui binari.
Se uno esce fuori, cade di lato, o s’incrina su un angolo, muore
frantumandosi. In verità, alcuni auspicavano da tempo lo sfondamento
del rigido spazio euclideo. Pur sperandoci tanto, nessuno era
riuscito ad infrangerlo.
Da un punto di vista
evolutivo, i triangoli deriverebbero da rettangoli, o quadrati per
suddivisione lungo le diagonali. Secondo altre teorie matematiche, i
triangoli si sarebbero evoluti dalla quadruplice frantumazione di
rombi irregolari. Altri sarebbero del parere che derivino, o da
divisioni multiple di poligoni regolari o viceversa, per riduzione
graduale della lateralità degli stessi poligoni regolari. La tesi
più accreditata – confortata dal rinvenimento di fossili del
Triassico - li vorrebbe derivati da quadrilateri trapezoidi con
angoli adiacenti supplementari per incremento progressivo
dell’altezza e riduzione della minore base. In epoche ancestrali,
la geometria prevalente su T sarebbe stata dunque la trapezoidale,
accresciutasi gradualmente fino a trasformarsi nella definitiva
triangolare. Ciò sarebbe avvenuto anche per flora, fauna, microbi e
virus. Tant’é.
Terrestri economisti
affermano che questo tipo di evoluzione sia erronea ed alla fin fine
dannosa. Sostengono che non c’è bisogno d’incapsulare gli umani
nei rigidi schemi della geometria euclidea. Basta conferire il potere
economico, politico e sociale a pochi predestinati. Basta rendere
l’economia ferrea e retta da leggi indeformabili come veri binari.
In questo modo, gl’individui vivono secondo schemi pre-determinati,
illudendosi di essere liberi, unici e felici, o quasi.
Un complesso ma certamente originale racconto di Giuseppe Budetta. Scrittura particolarmente elaborata.
RispondiEliminaRacconto gradevolissimo. Sono un appassionato della fantascienza a base di paradossi temporali.
RispondiEliminaDanilo Concas