lunedì 19 settembre 2016

LA PRIGIONE PERFETTA di Peppe Murro

Ho passato la Curvatura di Nohr.
Nelle mie innumerevoli vite ho visitato pianeti inenarrabili e traversato polveri stellari. Le dimensioni dello spazio-tempo mi sono ormai familiari, la mia ricerca mi ha portato oltre ogni confine immaginabile.
Finché sono giunto qui, ed ho visto.
Miliardi di unità organiche affannate da infinite emozioni si incontrano e si scontrano nei giri del pianeta, ma non è questa la cosa importante... anche in altri posti ho visto le emozioni generare crudeltà e illusioni, pure altrove ho visto indifferenza e violenza sposarsi con tranquillità.
La cosa che ho trovato meravigliosa e definitiva è altra: queste unità organiche hanno, come tante, uno sviluppo ed una fine, ma c'è una particolarità: quando sono piccoli si comportano come se ne avessero molti di più, mentre quando sono nel pieno vigore della loro età i comportamenti degradano verso atteggiamenti infantili. Questo, da quanto mi dice il computer neutronico, non è dovuto alla loro natura, ma tutto dipende da un aggeggio che portano in mano e con cui comunicano affannosamente ogni cosa con qualsiasi altra unità. Telefonino la chiamano.
E neppure questa è la cosa strabiliante, ma il fatto che tale comunicazione avviene attraverso un programma di condivisione globale. È questo che li rende felici, è questo che annulla crescita e pensiero.
Sono felici di comunicare qualunque cosa, il più delle volte con un tasso di razionalità prossimo al nulla; e tutti sono ogni momento connessi con gli altri, a dirsi nient'altro che suoni. Ripeto, sono felici in questa loro incomprensibile attività e sembra non abbiano altri desideri, mentre si complimentano a vicenda del solo fatto di comunicare.
È la condizione perfetta e finalmente l'ho trovata.
 Certo, come da protocollo, mi sono attivato subito per eliminare ogni possibile ostacolo alla sua esistenza (solo quattro o cinque unità che si affannavano a gridare "chiudiamo facebook"): le ho semplicemente cancellate inserendole nel rumore che quel programma generava, non daranno mai alcun fastidio.
D'altronde, non potevo mica mettere in pericolo la scoperta di questa perfetta prigione, dove tutti sono istupiditi e contenti ?! da piccoli chattano il niente, da grandi cancellano se stessi gridando di esistere con la stessa stupidità... già, quale più perfetta prigione potevo trovare?
Manderemo qui i nostri criminali e li faremo contagiare con questa malattia.
Consegnerò i risultati al mio costruttore, ora posso anche smettere di rinascere.

1 commento:

  1. Critica, in chiave fantascientifica, al nostro comportamento di rincoglioniti elettronici. Interessante, coinvolgente, pieno di ironia.

    Giuseppe Novellino

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