lunedì 20 giugno 2016

L’UNIVERSO E LA STUPIDITÀ UMANA di Paolo Secondini - Peppe Murro

«E voglio concludere,» disse il grande scienziato dai lunghi capelli bianchi, «con la mia massima abituale: Due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, ma quanto all’universo ho ancora qualche dubbio
La sala risuonò degli applausi scroscianti dei molti spettatori – uomini e donne – entusiasti. E quando, dopo alcuni minuti, essa si vuotò, Helene Dukas, la segretaria, si avvicinò a Einstein, e in tono confidenziale gli disse:
«Possibile, Albert, che ogni volta tu debba terminare la conferenza con quelle parole? Sono noiose, dopotutto.»
«Noiose?!... Non sono affatto noiose, mia cara. Ognuno di noi, a cominciare da me stesso, ha bisogno di sentirsele dire, continuamente… Giudica tu, Helene, da quanto m’è capitato di vedere: dimmi se non ci sono stupidi, in gran quantità, sul nostro pianeta.»
«Stupidi in gran quantità, Albert?» La segretaria incrociò le braccia sul petto. «E va bene, sentiamo. Cos’è che t’è capitato di vedere?»
Ed Einstein, dopo essersi alquanto schiarita la voce, prese a raccontare:
«Il signor Bennett, un tizio che abita in fondo alla strada, l'altro ieri girava con una sega in mano e una scala sulle spalle, bofonchiando improperi disgustosi e lanciando occhiate micidiali verso la finestra del suo vicino, il signor Wordfish. Dovevo passare di là e senza volerlo l'ho sentito mugugnare: “Gli faccio vedere io la magnolia… che ci vuole a tagliare dei rami? Sì, sì... guarda pure,” rivolgendosi verso la finestra. Lo vedo poggiare la scala e salirvi sopra, sempre in un mare di brontolii. Si mette a cavalcioni su un ramo e comincia a segare… Signor Bennett, cerco di dirgli, veda che... Mi interrompe con una abbaiata mortale: "Lei si faccia gli affari suoi" e continua a segare… Ma, veda, vorrei solo dirle... "Vada a farsi fottere" mi apostrofa… Allora taccio, vado un po' più avanti e mi fermo a osservare: Bennett sega furiosamente il ramo. Il mio inveterato spirito di fratellanza umana mi spingerebbe a parlargli ancora, ma poi un diavoletto malizioso mi dice: "Aspetta, e taci." Non ci crederesti, ma, mentre Bennett lancia l'ennesima occhiataccia alla finestra, il ramo quasi segato cade... e Bennett con lui. Si era messo dal lato sbagliato, era questo che volevo dirgli… Però, che vuoi, anche gli stupidi sanno segare. E sono miliardi.»

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