sabato 14 febbraio 2015

PRIMOGENITURA di Peppe Murro



Lo stava guardando corrucciato e pensoso: l'ovale perfetto, chiaro, levigato,.. non c'era bellezza simile ovunque si fosse voltato.
 Fermo, lì, come fosse indifeso, ma da questa silenziosa dolcezza, lo sapeva da tempo, sarebbe nata la vita e finalmente avrebbe avuto compagnia: tanti piccoli che ti si accoccolavano vicino, che ti strusciavano, che cercavano il tuo calore, che giocavano con te! Avrebbero rallegrato la sua solitudine e lui avrebbe insegnato loro a cantare la gioia dell'alba e la malinconia della sera, li avrebbe abbracciati tutti,uno per uno.
E sarebbero cresciuti!  i figli, si sa, non ti appartengono e son fatti per volare via. Poi anche loro avrebbero avuto dei figli ed anche i figli dei loro figli: certo, sarebbero cresciuti belli e numerosi.
Si soffermò un attimo su quel pensiero: beh, troppo numerosi non era il caso, non è che da lui ci fosse molto posto, sarebbero stati piuttosto stretti, avrebbe dovuto magari anche sopportare la loro invadenza. No, sicuramente non era il caso, in troppi non potevano stare lì, gli avrebbero rubato spazio e tranquillità e magari pure rovinato il meraviglioso pavimento morbido della sua casa.
Troppi, decisamente, e poi  vengono altri e pretendono e urlano e puzzano e tu non puoi più stare in santa pace neppure a casa tua.
Gli avrebbero rubato spazio, e tempo, e occasioni; sottratto il cibo e il letto, lo avrebbero umiliato e mortificato e magari anche picchiato, se così gli andava.  Non lo sopportava, non poteva accettarlo !
Erano intrusi, erano un pericolo, una minaccia mortale.
Doveva porvi rimedio, doveva salvarsi da quell'invasione di selvaggi petulanti e vocianti che forse portavano pure malattie....
Guardò di fronte a sé, lo sfiorò: nella sua silenziosa perfezione quasi non sembrava un pericolo mortale... che ipocrita,e dire che poteva essere mio fratello! Ora sapeva che una belva si nascondeva in quel bianco all'apparenza indifeso.
Un colpo secco, deciso, e si sentì subito soddisfatto.

Si girò di fianco per dormire, non si curò neppure di pulirsi il becco.

2 commenti:

  1. Bello eppure breve il racconto di Murro, come sempre pieno di ironia e con finale a sorpresa...

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  2. Pieno di ironia e di una certa velata malinconia. Efficace nella sua brevità e nella sua prosa funzionale.

    Giuseppe Novellino

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