lunedì 26 gennaio 2015

GIORNI D’AUTUNNO di ALDO FLORES ESCOBAR

Vestito con panciotto e calzoni a righe, con una cartelletta di pelle consunta e lenti incrinate, un gerundio ha trascorso il giorno in cerca di un impiego. La notte è scesa d'un tratto; egli fuma sigarette senza filtro e prende doppio caffè senza zucchero. Oggi non ha mangiato e le suole delle sue scarpe si sciupano sempre di più, perché continua a vagare in cerca perfino di un libro; conosce una libreria di infima categoria, e magari in questo vecchio negozio egli otterrà una pagina morbida, che gli dia riparo finché non giunga il nuovo giorno. 
(Traduzione dallo spagnolo di Paolo Secondini) 

2 commenti:

  1. Povero gerundio, ha tutta la mia comprensione. Per non parlare di quei miseri congiuntivi relegati in soffitta tra il ciarpame più vario, oppure rinchiusi in un vecchio vagone abbandonato su un binario morto di una stazione dismessa.
    Simpatico raccontino, arguto e malinconico.

    Giuseppe Novellino

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