giovedì 13 marzo 2014

IL CANE SCRITTORE di Sergio Gaut vel Hartman



Ossimoro Mangiavelli non aveva mai prestato attenzione alla pipì del suo cane. Così, quando Balzac, un bellissimo labrador dal pelo dorato, lasciò una scia d’orina sul tappeto di Bukhara – dono della zia Angelica –, la sua prima reazione fu quella di prendere l'AK-47, che aveva portato dall'Iraq, e di sforacchiare l’animale come un pezzo di groviera. Ma per fortuna, Ossimoro si fermò in tempo. L’orina aveva tutto l’aspetto di un insieme di parole piuttosto coerenti, come se Balzac avesse cercato di trasmettergli un messaggio.
– Cane pazzo! – disse Ossimoro accarezzando l’animale, che egli, pur avendo pensato di sopprimere pochi momenti prima, aveva sempre amato. – Posso sapere perché hai orinato sul mio tappeto di Bukhara?
Il cane orinò le seguenti parole: – Era quello il mio modo di comunicare.
Confuso dall’assurdo messaggio, Ossimoro guardò il suo cane, poi guardò il tappeto, poi di nuovo Balzac e ancora una volta il tappeto. In breve: Ossimoro impiegò pochi minuti per scoprire che le parole di Balzac erano letteratura, e della migliore. Il cane compose testi come questo: "Quando scese la notte, l'uomo, accovacciato sul ciglio della strada, si preparò un pasto frugale e ascoltò il crepitio delle fiamme mentre portava il cibo alla bocca e lo masticava pensieroso".
– Ottimo! Potresti creare cose migliori, – esclamò Ossimoro.
Il cane scrisse: – Ma certo! Un romanzo, forse?
– Un romanzo! Molto Bene! Il primo best seller scritto da un cane. – Ossimoro si fregò le mani; gli brillarono gli occhi e fece un salto degno di un ballerino classico, colpendo tra essi i talloni prima di ricadere a terra.
Balzac, facendo onore al suo nome, scrisse il romanzo in tre mesi. Ossimoro dovette investire nell'impresa, il che gli costò un paio di migliaia in birra... perché era questa – e non l’acqua – che Balzac beveva per stimolare la propria vescica o, per meglio dire, la penna.
Secondo Ossimoro, il romanzo era meraviglioso e si divertiva a leggerlo. Il suo entusiasmo fu tale che fece di tutto per cercare l'editore più importante della città e offrirgli l'opera di Balzac. E il suo sforzo ben presto diede i suoi frutti, dacché fu convocato da Erasmo Bibliotek al trentesimo piano della Torre Universum, dove aveva il suo ufficio l'editore di best seller più famosi.
Abbrevio la narrazione omettendo i preliminari dell'incontro e passo direttamente al dialogo che Erasmo e Ossimoro, accompagnato quest’ultimo da Balzac, ebbero nell'ufficio del primo.
– Intendi dire che questo manoscritto è opera del cane qui presente?
– Lo ha composto utilizzando la propria orina… chiedo perdono. Io mi sono limitato a trascrivere il testo.
– Ah! Il cane orina e voi trascrivete?
– Esatto! – rispose Ossimoro, e prima che Erasmus avesse una qualche reazione, Balzac diede una dimostrazione delle sue capacità.
– Stop! Stop! Stop! – esclamò Erasmus e, sull'orlo del collasso, gridò: – Il mio tappeto di Bukhara!
– Ha rovinato anche il mio,– disse Ossimoro. E tutto per amore della letteratura. Leggete la sua pipì… voglio dire quello che ha scritto.
Erasmo lesse e poté constatare che Balzac aveva composto alcunché di molto interessante e di coerente.
Lo scritto diceva: “Quella sera, dopo aver redatto una lettera per il suo avvocato e discusso con il maggiordomo una questione di mezzadria, tornò alla lettura del libro nella tranquillità del suo studio che dava su Oaks Park.
– Cosa ne pensi? Non è meraviglioso?
Trattenendo il respiro, ma incapace di morire senza prima aver chiarito la situazione, Erasmus rispose:
– È... meraviglioso... in par... in particolare per… per… perché questo ... lo ha già… scritto Cor... tazar, e... e... il roman... il romanzo è Anna Kare ... Karenina, pa... parola... per... parola. – Raccolse le sue ultime forze, e gridò ad alta voce—: Il vostro cane è un plagiario.
(Traduzione dallo spagnolo di Paolo Secondini)

5 commenti:

  1. Sembra che la fantasia di Sergio non abbia limiti. Bello e divertente questo racconto.

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  2. Simpatiquísimo el cuento de Sergio y divertido como siempre.

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  3. Davvero una bella fantasia. Fortissimo.

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  4. Grazie a tutti. Mi sono divertito a scriverlo e sono contento che sia piaciuto.

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  5. Davvero un bel racconto. Molto divertente, originale.
    G.S.

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