sabato 31 ottobre 2015

COMPLESSO DI COLPA di Carlos M. Federici

dipinto di P. Picasso
Il dottore Van Erth tornò ad occupare la stessa sedia.
Il Matto lo guardò.
-Parli – disse gentilmente il medico- L’ascolto.
Il Matto stese le braccia verso di lui; il suo volto era distorto in un'espressione febbrile e ansiosa.
-Lei mi ascolterà? Mi crederà? Nessuno mi presta attenzione! Dicono che sono pazzo!... Lei mi sembra diverso. La salvezza del mondo dipende da Lei!
- Capisco - disse il dottore Van Erth. – Parli pure.
L'uomo aveva gli occhi fuori delle orbite. Gridò:
-Ci stanno invadendo, dottore! I marziani! So che sembra pazzesco... ma è vero! Li ho visti!
-Ah... Li ha visti? E come sono?
-Uguale a noi... Come tutti, come voi, come me... Ma infinitamente più intelligenti, più avanzati. Se vedesse la cosmonave! Essa è... fantastica. E le loro armi...
Il dottore Van Erth si rilassò sulla sedia.
-Mi racconti tutto.
-Della loro tecnica? Oh... che ne so io! Io non sono un uomo di scienza... Posso solo dirle che la nave sembrava un piatto enorme; che volava senza produrre un suono... Le armi erano in grado di vaporizzare un ombú in una frazione di secondo, senza rumore neanche... Non so più. Come posso spiegarmi meglio? Sono così strani per noi!...
Il dottore Van Erth emise un breve sospiro.
-Lei  deve credermi! -un lampo di astio apparve negli occhi del matto, vedendo che il medico gli rifiutava la sua attenzione. È la verità! Deve informare il Presidente! Il Ministero della Difesa, l'Esercito! La Centrale Atomica! Siamo stati invasi! Capisce? Il nostro mondo è perduto! I marziani sono di gran lunga superiori alla nostra razza! Quale probabilità abbiamo? Assolutamente nessuna salvezza! È un orrore! La Morte! La Fine! La Fine!...
Con un gesto rassegnato, il dottore Van Erth si alzó dalla sedia. Con l’indice premette un pulsante nascosto. Entrarono due infermieri corpulenti.
-Un altro attacco - disse il medico-. È sempre lo stesso.
Mentre gli infermieri tenevano fermo il matto, a questi fu fatta  un’iniezione di sedativo. Van Erth andò incontro ad altri medici nella stanza accanto.
- Allora dottore? –lo interrogò uno di loro.
-Senso di colpa – sentenziò Van Erth-. Non c’è alcun rimedio. Lo schema classico: mania di persecuzione e identificazione psico-morbosa con l'ego della sua vittima. Il soggetto ha preso l'identità dell’altro. È una forma di auto-punizione...
- E Lei non ha appreso niente di concreto... circa la sua tecnica, le sue braccia?
-Niente! –rispose scontroso il dottore Van Erth. - Maledizione! L’unico Marziano catturato vivo dall'inizio dell'invasione... ed è completamente folle!

   
Nota: Questa storia è stato originariamente pubblicata nel numero 8 di "Nuova dimensione" (marzo 1969), la rivista spagnola emblematica della SF in cui pagine, su cui avvenne il mio debutto a livello internazionale. Quarant'anni più tardi e con i disegni del mio buon amico, lo scomparso Eduardo Barreto, con un mio adattamento del testo, si è eseguita una versione in forma di fumetto.

Carlos M. Federici

                   

2 commenti:

  1. Simpatica trovata: il marziano da portare in manicomio. Divertente e spiazzante, con un pizzico di ironia

    Giuseppe Novellino

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  2. Salve.
    Avevo pubblicato questo racconto sulla fanzine "Finzioni" nel marzo 1976!
    Era un numero speciale di Astralia dedicato alla SF ispanoamericana.

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