lunedì 28 aprile 2014

LA MOSSA MIGLIORE di Sergio Gaut vel Hartman



 – Credete che i giocatori sappiano che noi abbiamo coscienza, sentimenti; che soffriamo quando ci eliminano dalla scacchiera, quando cade un compagno; che moriamo un po’ ogni volta che il nostro re si arrende? Avete pensato qualche volta a questo, quando la mano vi afferra e vi porta di qua e di là seguendo i dettami dei suoi capricci? Non ci avete mai pensato, vero?
Il giovane alfiere, influenzato dalle idee che sono solite aleggiare sugli scacchi quando il gioco finisce, cercava di generare uno stato di riflessione critica tra i membri del suo auditorio formato da rozzi pedoni, stupide torri e cavalli appena più focosi che bruti. E siccome non ottenne risposta, aspettò docilmente che l’umano di turno lo togliesse da effe uno per portarlo a bi cinque. Era sicuro che un giorno sarebbe riuscito a stabilire un contatto con lo scacchista e perfino suggerirgli una mossa migliore.
(Traduzione dallo spagnolo di Giuliana Acanfora)

3 commenti:

  1. Bellissimo! In poche parole un raccontino che apre spazi incredibili, come quello che intercorre tra il pensiero degli umani e "quello" degli scacchi. Pieno di sottile ironia ma anche di stupore... e stupisce!

    Giuseppe Novellino

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  2. Grazie, Giuseppe; Ho scritto molte storie utilizzando gli scacchi come tema, più breve e più a lungo. Ho un intero libro pronto lo pubblicherò in spagnolo e vorrei vedere pubblicato in italiano. Saludos. Sergio.

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  3. Hola Sergio: tus cuentos del ajedrez son los mejores que he leído. Este último no se queda atrás. Te felicito. Adriana

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